
Qualche elemento base di anatomia per capire meglio la nostra pelle
Prima di rispondere alla domanda di Lilly sulla pagina Facebook, voglio rendere più chiari a tutti alcuni passaggi che a volte do per scontati. Quindi ho pensato di fare un quadro semplice ma spero completo di cosa è la pelle
La pelle è un organo affascinante e meraviglioso, oltre che il più esteso del nostro corpo; è un organo attivo in grado di assorbire e reagire selettivamente con le sostanze con cui viene a contatto.
Ha, come ben capirete, un’ importanza fondamentale per la nostra sopravvivenza. Ci difende come uno scudo.
Immaginando di compiere il famoso viaggio all’interno del corpo umano, incontreremo:
1) L’epidermide e, nello specifico, lo strato corneo (o dermico), ovvero la parte più esterna a contatto con l’ambiente. Quella che vogliamo morbida, senza rughe, liscia…
È molto sottile, formato da piccole lamelle resistenti ma prive di vita (materiale “cheratinico”) strettissimamente legate fra di loro al punto da svolgere una perfetta azione protettiva verso gli agenti esterni… talmente protettiva da impedire l’assorbimento anche delle sostanze che vorremmo penetrassero.
D’altro canto, la più importante funzione dell’epidermide è proprio formare lo strato corneo che protegge tutto quello che sta sotto è letteralmente permette la sopravvivenza.
Ma anche l’agognata salute e bellezza della nostra pelle.
Inoltre, questo sottilissimo strato è ricoperto da un ulteriore strato detto “film idrolipidico” formato da acqua e grassi.
Per questo mi raccomando sempre di applicare gli oli a pelle bagnata: senza la parte acquosa, il film idrolipidico dice un bel “no pasaran “ e i vostri oli restano inerti, anzi attireranno acqua seccando la pelle. Come dice Fabrizio Zago nella sua intervista, anche le creme mettiamole dopo una spruzzatina lieve di acqua: l’idratazione e’ una delle chiavi più importanti, se non la più importante, per mantenere la pelle elastica e giovane.
Proseguendo il nostro viaggio, incontreremo lo strato lucido, lo strato granuloso, lo strato spinoso o di Malpighi, e lo strato basale.
È qui che la premiata fabbrica, a partire dallo strato basale o germinativo, produce il materiale cheratinico che formerà lo strato corneo.
2) Il derma. Subito sotto l’epidermide, ecco il derma. A differenza delle cellule compatte che compongono l’epidermide, qui siamo in un ambiente ricco di fibre: le fibre elastiche, sospese in una sorta di gel acquoso chiamato “sostanza fondamentale” dove si trovano i fibroblasti, le cellule che, tra le mille funzioni che svolgono, hanno anche il compito di produrre le “fibre della giovinezza” e altre sostanze in grado di trattenere acqua e preservare il turgore della pelle: collagene, glicosaminoglicani – tra cui l’acido ialuronico -, fibre elastiche e reticolari, glicoproteine.
Nel derma troveremo inoltre: vasi sanguigni, terminazioni nervose, gli annessi pilosebacei, cioè le ghiandole sudoripare le ghiandole sebacee, i follicoli che, da questo livello attraversano tutta l’epidermide per arrivare alla superficie collegando l’interno con l’esterno e molte altre cellule… un’operosa officina, direi!
3) Infine, troveremo l’ipoderma o”grasso sottocutaneo”: cellule adipose, riunite in lobuli, separati da pareti di tessuto fibroso.
Questo lunghissimo papiello per chiarire che non esiste crema o trattamento che da solo basti a mantenere la nostra pelle in buone condizioni.
Bisogna ragionare con un approccio globale: proteggere, nutrire e idratare la pelle internamente ed esternamente; difenderla da tutti gli agenti in grado di favorire un invecchiamento precoce (sole e fumo innanzitutto); ascoltarla per fornirle quello che realmente serve nei vari stadi della vita.
Fonte: Riccarda Serri “L’invecchiamento cutaneo”

Oggi mi sento Perfettina - recensione

Il collagene
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3 commenti
Viviana
Grazie Simona, un articolo che spiega molto bene come è formata la nostra pelle.
Non sapevo che la pelle dovesse essere bagnata per stendere gli oli. Mi piacerebbe sapere quanto in profondità arrivano i prodotti che usiamo…
Ciao
Viviana
Simonariv
Grazie Viviana. Tratterò diffusamente la tematica al più presto 😘
Simonariv
Per quanto riguarda gli oli… c’è chi li usa a pelle non umida, scelte personali. Io mi sono confrontata con Fabrizio Zago e, anche secondo lui, è mille volte meglio applicare sostanze lipofile su pelle bagnata che a secco. L’uso di oli diretti solubilità i lipidi naturali e c’è quindi il rischio di depauperare l’epidermide del suo naturale contenuto grasso. L’acqua modula e rallenta questo fenomeno inoltre l’umidità viene schiacciata contro la pelle idratandola.