
Capelli e vacanze: come affrontare il rientro
Capelli e vacanze:al rientro la prima cosa che noteremo sarà probabilmente che i nostri capelli sono un po’ più stressati del solito.
E lo sono. Vediamo insieme come aiutarli.
Anche la nostra cute, ovviamente, è ricoperta dal film idrolipidico (pH 5,5), quindi dobbiamo cercare di non utilizzare prodotti troppo aggressivi, soprattutto adesso che cute e capelli hanno subito molteplici “insulti”.
Grande attenzione va posta nella scelta dello shampoo, che molte di noi usano quotidianamente.
Quali componenti determinano il potere lavante e l’aggressività dello shampoo?
I tensioattivi. Dunque, quali tensioattivi preferire?
Intanto, ridimensioniamo un pregiudizio: SLS e SLES sono così pericolosi?
No, non sono pericolosi, come si diceva qualche anno fa, sono “solo” molto aggressivi e inquinanti, più adatti a lavare il pavimento del garage che il cuoio capelluto.
Sono inoltre sostanze decisamente basiche che “sfasano” temporaneamente il pH della cute.
Una semplicissima dritta per riequilibrare il pH del cuoio capelluto dopo l’uso di sostanze basiche è effettuare l’ultimo risciacquo con una miscela composta da un cucchiaio scarso di succo di limone sciolto in un litro di acqua possibilmente non calcarea.
Zero impatto ambientale, squame chiuse, cute coccolosa e tutti sereni.
Oppure, scegliere un balsamo leggermente tendente all’acido.
Ad ogni modo, risciacquo o non risciacquo, uno shampoo troppo aggressivo tenderà comunque a disidratare il cuoio capelluto, e genererà un effetto “rebound”: la cute produrrà più sebo per riparare il film lipidico insultato, ingrassando i capelli in tempo zero.
Cerchiamo quindi sempre shampoo che in INCI contengano tensioattivi più delicati come Betaine, Coco-Glucoside, Sodium Cocoyl Sarcosinate, Decyl Glucoside e altri grassi vegetali derivati da cocco, zucchero, etc.
Se proprio siamo nella situazione di dover acquistare uno shampoo contenente SLS/SLES, scegliamo il male minore, ovvero uno shampoo contenente in abbinamento tensioattivi più delicati, che ne mitigheranno l’aggressività.
Io sto usando lo shampoo micellare “Undici”di Domus Olea Toscana e mi sto trovando molto bene (pH 4,8).
Le più avventurose potranno valutare lavaggi alternativi, decisamente meno aggressivi rispetto allo shampoo tradizionale.
1) l’uso del cowash, ovvero lavare i capelli utilizzando solo il balsamo. Esistono molte varianti: balsamo e zucchero – il balsamo contiene una certa quantità di tensioattivi e quindi possiede effetto lavante, mentre lo zucchero fa un “dolcissimo” scrub; esistono anche varianti con gel d’aloe, miele etc. ma non le ho mai provate e non ne parlo.
INVITO LE AMICHE DALLE BELLE CHIOME CHE HANNO SPERIMENTATO LE MOLTEPLICI VARIANTI DEL COWASH A DARCI FEEDBACK nei commenti. Ovviamente il cowash non è indicatissimo per chi ha capelli e cute tendente al grasso.
2) Oppure, provare le erbe lavanti da applicare come impacco preparato con acqua calda e da tenere in posa per una ventina di minuti. Io ho provato il Bhringraj (Eclipta Alba) e mi son trovata benino, ma ne esistono di diverso tipo e funzionalità: lo Shikakai (forse il più famoso e performante), il Sidr, l’Amla come balsamo condizionante etc. etc.
3) Oppure ancora le argille lavanti (ghassoul o rhassoul) che, se non fosse per la paura di intasare lo scarico, userei molto più spesso. La loro azione lavante è meccanica (non contengono tensioattivi), assorbono il grasso cutaneo e lo sporco senza irritare la cute o stimolare la produzione di sebo. Sono pertanto adatte soprattutto a chi ha capelli grassi o cute delicata. Si preparano semplicemente aggiungendo acqua calda al ghassoul fino ad ottenere una pastella spalmabile ma non colante (se colasse, nessun problema: il ghassoul è ottimo anche per lavare viso e corpo) e si tiene in posa per circa cinque minuti. Importante la fase del risciacquo, che dovrà essere necessariamente più lunga e accurata onde evitare di trovarci uno strato di polvere in testa.
Per tutti i tre metodi “alternativi”, è raccomandabile il risciacquo finale con acqua e limone.
Importantissimo dedicare ogni giorno qualche minuto all’automassaggio per riattivare il microcircolo cutaneo e meglio nutrire e ossigenare i bulbi piliferi. La tecnica è semplice: a mano aperta e ferma, eseguite dei movimenti di “scollamento” della cute per due/tre minuti.
Ottima idea fare uno “scrub” del cuoio capelluto per eliminare le cellule morte e pulire in profondità dai residui di shampoo, balsamo, prodotti per lo styling, protettivi usati in spiaggia, oli. Ne esistono moltissimi in commercio, da Bjobj, a Alkemilla, Phitofilos…
Nutriremo poi il bulbo a livello topico con prodotti specifici contenenti cisteina, taurina, minerali e vitamine o preparazioni galeniche la cui formulazione verrà decisa dal dermatologo in base alle vostre specifiche esigenze.
Importantissimo, come già detto in un altro post, fare quanto più spesso possibile un impacco pre shampoo a base di olio di jojoba o ricino della durata di circa 20’.
Anche la dieta può venire ricalibrata favorendo cibi o integratori contenti determinati nutrienti: amminoacidi (proteine), vitamine e oligoelementi: MSM, zolfo, vitamina C e vitamina E , metionina, cisteina, taurina, arginina, ferro, zinco, magnesio, rame, acido folico.
Qual è la vostra routine post vacanze?
In generale, come curate i vostri capelli?
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