
Rughe: conosciamole meglio (con digressione sulle macchie solari)
Cominciamo con il chiamare le rughe con il loro nome. Un po’ di anatomia della pelle aiuta a conoscere meglio il problema e a studiare una strategia olistica. Vediamo insieme come.
Il primo macro gruppo racchiude le rughe di espressione (che cominciano a manifestarsi dai 30 anni circa, ma in alcuni casi anche prima) e include:
- Rughe glabellari: le rughe che si formano fra le sopracciglia, quando siamo corrucciate.
- Rughe orizzontali: le rughe che si formano sulla fronte quando ad esempio, facciamo un’espressione sorpresa.
- Rughe perioculari: le rughe che si formano intorno agli occhi, dette anche zampe di gallina. Tipiche delle persone miopi, anche in giovane età.
- Rughe geniene: le rughe orizzontali che si formano sulle guance e spesso coincidono con una lassità della parte (pelle cadente).
- Solchi naso genieni: le rughe che partono dalla narice e scendono verso le labbra.
- Linee periorali: altresì dette “codice a barre”, le rughe che si formano attorno alle labbra quando, ad esempio, fumiamo.
- Linee del sorriso: le rughette che si formano sulla guancia all’altezza della bocca quando, appunto, sorridiamo.
- Rughe o solchi commisurali: le rughe che si formano dall’angolo della bocca.
- Rughe del collo.
Sono altresi dette linee elastiche permanenti, ovvero linee che diventano sempre più stabili e profonde nel tempo. Quindi possono essere “controllate” se prese per tempo.
Il secondo gruppo include le cosiddette rughe gravitazionali.
Come suggerisce il nome, queste linee sono dovute agli effetti della gravità vs invecchiamento. Con l’età e soprattutto quando entriamo in pre-menopausa e successivamente in menopausa, produciamo sempre meno elastina e collagene, con l’inevitabile conseguenza che i fasci muscolari non hanno più la necessaria forza per opporsi alla gravità. Quindi, i solchi naso genieni diventeranno più profondi e si formeranno delle pieghe dovute alla fuoriuscita di tessuto adiposo; le palpebre superiori cadranno, dando origine ai ‘famosi’ hooded eyes (occhi incappucciati che, a differenza delle altre rughe che hanno un impatto meramente estetico, in casi estremi possono creare delle vere e proprie “tendine” che limitano la vista e i movimenti dell’occhio); ci sarà un aggravamento o la comparsa delle borse oculari; si faranno vive le borse latero-mentoniere e il doppio mento.
La comparsa di queste rughe è correlata allo spessore della pelle: una faccia paffuta può mostrare meno pieghe di gravità rispetto a una faccia magra. Come diceva Trotula: a un certo punto devi scegliere fra il sedere e il viso…
Il terzo gruppo include le rughe attiniche.
Le rughe attiniche sono dovute ad un’eccessiva esposizione ai raggi solari senza adeguata protezione. Queste rughe conferiscono alla pelle un aspetto raggrinzito, a pergamena, a causa del fatto che la trama della pelle viene accentuata dai solchi formatisi e dal contrasto pelle abbronzata/solco chiaro. Queste sono le rughe che ci meritiamo (le uniche), perché basterebbe veramente poco per non averle. Escluse, ovviamente, tutte le persone che sono esposte al sole per lavoro.
Il quarto gruppo include i solchi da sonno di cui, stranamente, pochi si rendono conto dell’importanza. Quando chiesi a un’amica su FB quale posizione assumesse per dormire, mi rispose quasi stupita. Come abbiamo già avuto modo di vedere, le otto (si spera) ore che passiamo nel letto sono un bel lasso di tempo, quindi la postura che assumiamo nei vari “rotolamenti” notturni – io a volte sembro Mazinga e il malcapitato che dorme con me si trova confinato in un angolo del letto – può creare delle pieghe nella pelle che permangono anche dopo il risveglio. Da giovani, quando la pelle è tonica ed elastica, questi solchi spariscono dopo poco tempo, con l’età si fissano, diventando delle vere e proprie rughe. Come già dissi su FB, sarebbe un’ottima idea usare federe di seta che, a differenza del cotone non si increspano e sono morbide, eliminando quasi completamente il problema. Inoltre, la seta ha un effetto antistatico sui capelli… double win….
Mie personalissime riflessioni.
Nonostante una giovinezza scriteriata, ho cominciato ad occuparmi della pelle fortunatamente in età relativamente giovane (32 anni). Ciononostante, ho avuto il mio bel daffare a combattere macchie da sole (cloasma/melasma) su fronte, naso e baffo sinistro che tuttora, a volte, ricompaiono.
Per mia fortuna, sono stata seguita da Trotula in persona che:
- prescrivendomi i giusti integratori per rinforzare la pelle e combattere le macchie (Heliocare Ultra D, licopene, antiossidanti, resveratrolo, picnogenolo, coenzima Q10, Vitamina C e Vitamina E) e correggendomi la dieta sempre in quest’ottica,
- obbligandomi a non espormi al sole per tranquillizzare i melanociti e mettere tutto l’anno la protezione 50, oltre all’orrido cappello fotoprotettivo e gli occhiali da sole d’estate (il cappello lo avevo ordinato su un sito australiano, ma ora si trovano tranquillamente anche in Italia),
- facendomi usare durante i mesi invernali una preparazione galenica a base di vari acidi (retinoico in primis) e altre sostanze – che non vi dirò perché ogni pelle è diversa e, se avete macchie, studiate la terapia più adatta con un bravo dermatologo… gli acidi non sono acqua fresca e se possono fare tanto bene, altrettanto possono fare tanto male se usati inadeguatamente, soprattutto senza la consapevolezza della necessità di proteggersi SEMPRE, anche in ufficio, anche in macchina. Inoltre, ci sono macchie e macchie, con diverse profondità e resistenze, dunque non limitatevi ad andare in farmacia ad acquistare l’acidino che tutte conosciamo, ma fatevi vedere dal dermatologo. Il sole necessario a fissare la vitamina D lo prenderete utilizzando protezioni leggermente inferiori (30) sul resto del corpo.
Mi ha risolto il problema in due anni e vi garantisco che è un tempo brevissimo. Non vi dico il cinema, essendo io appassionatissima di arrampicata e montagna, ma tant’è.
Eh si, mie care amanti del sole. E’ tanto bello essere abbronzate e faighe su Instagram, ma quando il melanocita si arrabbia, essendo permaloso, gli passa solo dopo molto ma molto tempo. Inoltre, do you rememeber rughe attiniche? Ecco… fatevi due conti.
Quindi, a voi la scelta.
Tornando alle rughe: in generale, per la loro cura e prevenzione, preferisco una cura topica non invasiva (ottima detersione, uso di oli, creme e sieri idratanti, antiossidanti, rimpolpanti, ben formulati, ricchi di attivi – che ormai conoscete – che siano efficaci e ancor meglio veicolati), una dieta che preveda un giusto aumento della quota proteica, una riduzione drastica dei grassi animali e un uso intelligente dei grassi vegetali (non penserete di assorbire la vitamina A – liposolubile – senza condire il vostro bel pomodoro o la vostra bella carota… vero?). Trovo inoltre importante l’uso di integratori specifici che apportino un adeguato apporto di vitamine, di antiossidanti e altre sostanze funzionali. Ne beneficerà tutto l’organismo, non solo la pelle.
Trovate una brava estetista che sappia fare ottimi massaggi: linfodrenanti, ossigenanti. La manualità è importantissima: alla fine stiamo parlando di MUSCOLI e da chi si va quando abbiamo un problema muscolare? dal fisioterapista. Parimenti, trovare una brava estetista che ne sappia di anatomia e sappia fare massaggi performanti è importantissimo. A Milano avevo la Iris, amica di Trotula, che riusciva a farmi diminuire le maledette borse, ora che sono migrata verso altri lidi, ne sto attivamente cercando un’altra al suo livello.
Come già sapete, sono strenua sostenitrice dell’uso della protezione solare, del fare attività fisica regolare e del non fumare nemmeno un mozzicone di sigaretta, argomento di cui abbiamo già parlato abbondantemente.
Non bevo alcool: a parte che proprio non mi piace, studi recenti hanno dimostrato che il tanto decantato effetto benefico dei polifenoli contenuti nel “bicchiere di rosso a pasto”, viene azzerato dagli effetti nefasti dell’alcool stesso.
Valutate con il proprio dermatologo la strategia antiage più adatta, che può comprendere sia soluzioni topiche, ma anche soluzioni che includano anche l’ausilio della chirurgia estetica (più o meno invasiva).
Personalmente, non sono una grande fan del botox, se non su rughe circoscritte (come, ad esempio, la mia glabellare che mi fa letteralmente diventare matta), perché ho il timore che un muscolo ‘paralizzato’ alla lunga si atrofizzi, perda forza… insomma, ho la sensazione che si entri in un circolo vizioso che alla lunga peggiora la situazione. Magari sbaglio, sono aperta alla discussione.
Discorso simile per i filler: a furia di far punturine sempre nello stesso punto, temo che possa formarsi con il tempo del tessuto cicatriziale, che irrigidisce le fibre. Anche qui, se avete esperienze in merito, parliamone.
Ma ci sono tanti trattamenti da valutare: dalla biorivitalizzazione, alla luce pulsata, alla radiofrequenza, al laser…
Credo che con un poco di buon senso e un dermatologo serio si possa fare tantissimo.
E voi, quando avete cominciato a prendervi cura della vostra pelle?
Siete soddisfatte?
Ricorrereste alla chirurgia estetica?
Lasciatemi i vostri commenti… sarei felice di discutere con voi.
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